Mi
piace dedicarmi alla cura dei capelli nella tranquillità di casa ed
ero entrata l'ultima volta nel salone di un parrucchiere l'11 ottobre
del 2010, quando mi sono sposata.
Ai
tagli provvede il barbiere di mio marito, nel bagno di casa, al
termine di una delle periodiche cene conviviali.
Ma
passare del tempo nel salone de “I Vergottini”, in Corso
Garibaldi, 104 a Milano ha un significato ben diverso dal semplice
“andare dal parrucchiere”.
I
ritmi lenti e rilassati, la capacità di ascoltare e comprendere i
desideri delle donne, la grande cura dei particolari, il rispetto per
una tradizione che è ormai storia, ti danno la piacevole sensazione
di esserti fatta un regalo, di prenderti davvero cura di te.
Aperto
in via Montenapoleone nel 1962 il salone, tutto in legno, disegnato
dall'architetto Frattini, con mobili realizzati da Cassina, era
innovativo anche nell'aspetto. Ma la vera rottura con la tradizione
fu nei tagli: volutamente geometrici e contraddistinti dalla V
perfetta che si scopriva sulla nuca, rappresentarono una vera e
propria rivoluzione di costume (e sotto certi punti di vista anche
sociale).
Il
taglio a caschetto era sinonimo di libertà ed emancipazione e le
donne (comprese quelle che lavoravano e avevano poco tempo a
disposizione) avevano la possibilità di gestirlo anche in casa; su
personaggi femminili famosi negli anni '60 e '70 poi, diventò una
vera e propria immagine iconica.
I
Vergottini crearono il celeberrimo “Casco d'oro” di Caterina
Caselli e trasformarono i capelli scuri e ricci di Raffaella CarrÃ
nella pettinatura con cui è conosciuta nel mondo.
La
continuatrice di questa straordinaria tradizione familiare è Jill
Vergottini ed è stata lei (insieme alla bravissima collaboratrice
Isabella Bussi) ad introdurmi nel suo mondo e a guidarmi in questo
piacevolissimo, incantevole viaggio nel mondo della cura dei capelli,
che si è concretizzato in una piega “Beach waves” e
nell'applicazione del trattamento “Olaplex”.
Quest'ultimo
è uno degli ultimissimi ritrovati della cosmesi per capelli, arriva
dagli Stati Uniti (dove a quanto pare, attrici e cantanti famose
stravedono per i suoi effetti) e, tecnicamente, viene definito
“riconnettore
dei ponti disolfuri”.
In
pratica aiuta la struttura invisibile dei capelli a ricostruirsi;
questo favorisce il loro stato di salute ottimale e li protegge di
fronte ad ogni tipo di trattamento e conseguente stress a cui sono
sottoposti.
Quando
mi sono congedata da Jill Vergottini, ho toccato con mano i
risultati: capelli luminosi, morbidissimi e in forma perfetta.
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