Per
un lungo periodo della vita ho sbandierato gioiosamente la mia adipe:
più che costituire protezione termica e riserva di materiale
nutritivo ed energetico come recitano i manuali di medicina,
rappresentava la prova tangibile di una naturale propensione al
godimento eno-gastronomico, la testimonianza incontestabile della
passione per la buona tavola e la convivialità .
Il
piacere trasmesso dalle papille gustative mi saziava, lasciandomi in
pace con me stessa; pensavo semplicemente di essere una donna un po'
in carne (anche perché costretta a stare troppe ore seduta al
computer) dall'aspetto piacevole e, se proprio non ero
innamoratissima del mio aspetto, neanche mi dispiaceva.
Le
possibili conseguenze a lungo termine sulla salute, non le ho mai
prese troppo sul serio.
Poi
è successo che mi hanno ceduto il posto a sedere sul bus,
consigliato la cassa prioritaria per donne incinte al supermercato e
un amico comune che non vedevamo da un po', in perfetta buonafede, ha
fatto a mio marito gli auguri che, di solito, si riservano a un
futuro padre.
Quando
poi ho incontrato un vecchio e caro amico di gioventù (non lo vedevo
da vent'anni) e lui, senza nessuno scrupolo, mi ha detto che non mi
aveva riconosciuta perché, cito testualmente “ti sei raddoppiata”,
il leggerissimo sospetto che, forse, stavo un pochino esagerando ha
cominciato a farsi strada nella mia mente, per troppo tempo protesa
esclusivamente verso cucine, forni e cantine.
Alla
luce di quel primo barlume di razionalità , mi sono messa a ricordare
cosa era in grado di fare, vent'anni fa, il mio corpo di ex ballerina
di danza classica e a prendere tristemente atto di quello che non è
più in grado neanche di pensare di fare adesso.
Le
gambe erano “compassi che
misurano il globo terrestre in tutte le direzioni, donandogli il suo
equilibrio e la sua armonia”; il ventre era piatto; i muscoli tesi
e guizzanti; il corpo in movimento dava, nel suo insieme,
un'impressione di leggerezza, ritmo e rispetto delle proporzioni: il
paragone col presente è impietoso!
Senza
contare che, rispetto al peso medio di una donna di 48 anni e della
mia altezza, mi porto addosso, ventiquattr'ore su ventiquattro, una
specie di zavorra del peso di una quindicina di chili e di questo
superlavoro, prima o poi, il cuore e l'apparato muscolo-scheletrico,
potrebbero presentarmi il conto.
Ho
deciso che dovevo darmi una regolata, seriamente e alla svelta e, a
botta sicura, mi sono rivolta alla professionalità della Palestra
Life; mai decisione fu più azzeccata, perché da lì è nata la
collaborazione che ha portato al progetto del quale inizio oggi a
raccontare: “Come ti divento bella over 40”!
Mi
aspetta un anno intero fatto di allenamenti mirati e regime
nutrizionale controllato e, in virtù del rapporto di collaborazione
con la Palestra Life avrò a disposizione, in un ambiente
piacevolmente stimolante, grande professionalità , cura dei
particolari, consigli nutrizionali, una osteopata, un personal
trainer e, last but not least, attrezzature all'avanguardia e di
ultimissima generazione.
Su
questo blog, ogni settimana per 12 mesi, apparirà un post che, di
volta in volta, documenterà i miei sforzi, mostrerà cambiamenti e
miglioramenti, presenterà le figure professionali coinvolte nel
progetto.
Un
resoconto periodico, utilissimo alle donne di qualsiasi età che
hanno a cuore la forma fisica e il proprio benessere (meglio
prevenire ...con quel che segue) e imprescindibile per tutte coloro
che “vorrebbero, ma si sono auto-convinte (sbagliando) di non
potere”: scopriremo insieme come, in questo caso, volere e potere
diventino sinonimi e “ce la farò” sia una certezza.
1,
2, 3 via: si parte! In un anno da 73 kg, col mio impegno, la mia
dedizione al progetto e le grandi professionalità che “LIFE
esclusivamente per tutti” mi mette a disposizione, raggiungerò
l'obiettivo dei 58 kg.
Arrivederci
quindi alla prossima settimana e mi raccomando: Siate e Fate!
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