Margherita Hack è stata
astrofisica, divulgatrice scientifica e scrittrice, membro delle più
importanti società fisiche ed astronomiche, per la grande
considerazione che la comunità scientifica le ha sempre tributato,
le è stato persino intitolato un asteroide!
Noto ed apprezzato anche il
suo impegno in campo sociale e politico.
Art. 1 - L’Italia è una
Repubblica democratica fondata sul lavoro. La sovranità appartiene
al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della
Costituzione)
Art. 48 - Sono elettori tutti
i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età. Il
voto è personale ed uguale, libero e segreto. Il suo esercizio è
dovere civico… Il diritto di voto non può essere limitato se non
per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile
o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge.
D -
Crede
che il popolo italiano, nella sua maggioranza, sia ancora
sinceramente interessato ad esercitare il proprio diritto alla
sovranità o sia ormai rassegnato a delegare, non avendo più volontà
né di impegno né di partecipazione?
R –
Credo
di si; pur essendo diminuita, la partecipazione alle elezioni è
rimasta sempre superiore al 70%. Certo l’impossibilità di
esprimere preferenze toglie in parte interesse al voto. E’ una
legge da cambiare assolutamente.
Art. 2 - La Repubblica
riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come
singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua
personalità, e richiede l’adempimento dei diveri inderogabili di
solidarietà politica, economica e sociale.
Art. 3 - Tutti i cittadini
hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza
distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni
politiche, di condizioni personali e sociali. E’ compito della
Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che,
limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini,
impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva
partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica,
economica e sociale del Paese.
D -
In
tempi di flussi migratori di portata mai conosciuta in passato che
comportano, nella quotidianità, problemi di convivenza, sociali,
economici e religiosi, i cittadini (e la legge stessa) restano
sensibili alla straordinaria forza ideale di questi principi o la
diffidenza verso chi è, in generale, diverso sta prendendo il
sopravvento?
R
– Purtroppo,
soprattutto nelle persone meno colte, crescono i pregiudizi e le
paure del “diverso”.
Art. 2 - La Repubblica
riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come
singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua
personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di
solidarietà politica, economica e sociale.
Art. 3 - Tutti i cittadini
hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza
distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni
politiche, di condizioni personali e sociali. E’ compito della
Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che,
limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini,
impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva
partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica,
economica e sociale del Paese).
D -
“Lodo Schifani” e “Lodo Alfano”, avevano come obiettivo il
rendere “diversamente uguali” di fronte alla legge alcune figure
di alto profilo della repubblica. Dichiarata l’incostituzionalità
di questi provvedimenti, si sostiene da più parti sia opportuno,
allo scopo di preservarne la straordinaria importanza istituzionale,
cercare un percorso costituzionale e condiviso per mantenere le più
alte cariche dello Stato sotto una sorta di campana di vetro rispetto
alla legge: lo ritiene giusto?
R
– No,
la legge deve essere eguale per tutti. Se un’alta carica è
indagata deve dare le dimissioni e aspettare l’esito del giudizio
come tutti i cittadini.
Art. 7 - Lo Stato e la Chiesa
cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.
I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni
dei Patti, accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di
revisione costituzionale.
Art. 8 - Tutte le confessioni
religiose, sono ugualmente libere davanti alla legge. Le confessioni
religiose diverse da quella cattolica hanno diritto di organizzarsi
secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l’ordinamento
giuridico italiano.
I loro rapporti con lo Stato
sono regolati per legge sulla base di intese con le relativa
rappresentanze.
D -
Dai grandi referendum degli anni ’70 fino al testamento biologico,
sono molti i temi etici che, generando conflitti tra convinzioni
laiche e precetti religiosi, hanno diviso e appassionato la pubblica
opinione. Quali pensa debbano essere i limiti (se ce ne sono), del
concetto di laicità dello Stato?
R –
Va
comunque rispettata la volontà della persona, credente o non
credente, che non deve essere sottoposta ai dettami della chiesa. Uno
stato laico non deve essere succube del Vaticano.
Art. 9 - La Repubblica
promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e
tecnica. Tutela
il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
D - Il
Direttore Generale di una nota università, ha raccomandato a suo
figlio, affinché potesse costruirsi un futuro in linea con le
proprie aspettative, di lasciare il nostro Paese. In base alle sue
esperienze dirette lavorative e di studio, si sentirebbe di
consigliare ad uno studente la stessa cosa?
R
– Purtroppo
dal punto di vista di un padre preoccupato dell’avvenire del
figlio, è difficile dargli torto.
Credo ci
si debba battere perché la situazione cambi, votando partiti e
persone consapevoli delle necessità del paese, dell’importanza
della scuola, dell’università, della ricerca e non impoverire e
declassare l’Italia obbligando a emigrare i suoi giovani migliori.
Art. 11 - L’Italia ripudia
la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e
come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali;
consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle
limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri
la pace e la giustizia tra le Nazioni; promuove e favorisce le
organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
D -
Pensa che la politica estera del nostro Paese, dalla caduta del muro
di Berlino e l’instaurarsi di un nuovo ordine mondiale in poi, sia
stata e continui ad essere coerente con questo principio?
R
– No,
non era necessario portare la guerra in Iraq e in Afghanistan; la
democrazia non si può imporre da fuori con la guerra, devono essere
gli stessi popoli a volerla e conquistarsela. Inoltre le
dichiarazioni di amicizia con un dittatore come Gheddafi sono
difficilmente comprensibili.
Art. 21 - Tutti hanno diritto
di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo
scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere
soggetta ad autorizzazioni o censure... La legge può stabilire, con
norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di
finanziamento della stampa periodica. Sono vietate le pubblicazioni a
stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al
buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire
e a reprimere le violazioni.
D -
Diverse organizzazioni internazionali, hanno classificato il nostro
Paese nelle posizioni di retrovia per quanto riguarda la libertà di
stampa e di espressione. In che misura è d’accordo con queste
sconsolanti valutazioni? Può Internet rappresentare una nuova
frontiera, per quanto riguarda l’informazione indipendente?
R
– La
libertà di stampa c’è, ma lo stesso non può dirsi della
televisione, dove Berlusconi ha praticamente occupato la rete 1 e la
rete 2 e tende a condizionare e prevaricare anche la rete 3. Il
gigantesco conflitto d’interessi di Berlusconi padrone di Mediaset,
di molti giornali e riviste e in pratica di gran parte della TV
pubblica, esercita una pesante influenza sull’opinione pubblica;
un modo di dare o non dare certe notizie equivale a una vera e
propria falsificazione. Il problema è di estrema gravità, se si
tiene conto del fatto che solo una piccola percentuale della
popolazione legge i giornali: i più letti, come il Corriere della
Sera e La Repubblica vendono poco più di 700.000 copie a testa.
Internet
potrebbe essere una soluzione ma chi lo vede? La popolazione più
giovane e quella più istruita che ha dimestichezza col computer, non
certo la gran maggioranza, che è anche la più facilmente
influenzabile.
Art. 29 - La Repubblica
riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul
matrimonio. Il matrimonio è fondato sull’uguaglianza morale e
giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia
dell’unità familiare.
D - Il
mutare dei costumi e delle relazioni sociali, ha favorito lo
svilupparsi di nuovi tipi di rapporto, riconosciuti in parte o non
riconosciuti affatto dalla legge, come unioni di fatto e unioni
omosessuali. Crede sia opportuno equipararli alla famiglia intesa in
senso tradizionale? E’ opportuno fare dei distinguo in materie come
adozione, assistenza sociale, reversibilità pensionistica?
R –
Tutti
i cittadini devono avere gli stessi diritti. In realtà i membri
delle unioni di fatto, e in particolare quelle omosessuali, sono
pesantemente discriminate. Io credo che le unioni di fatto, sia etero
che omosessuali, come quelle ufficiali, devono essere basate
sull’affetto e il rispetto reciproco e godere tutte di eguali
diritti e avere eguali doveri verso il partner. Devono potere
adottare bambini, i quali hanno bisogno dell’affetto di una
famiglia, ufficiale o no. Il fatto che in una unione fra omosessuali
al bambino mancherebbe la figura della madre o del padre è un
pretesto. In quante famiglie ufficiali e altrettanto ufficialmente
separate i figli vengono educati da uno solo dei genitori?
Art. 70 - La funzione
legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere.
Art. 101 – La giustizia è
amministrata in nome del popolo. I giudici sono soggetti soltanto
alla legge.
Art. 104 – (La magistratura
costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere
...).
D -
Della funzione legislativa deve farsi carico la politica, mentre
amministrare la giustizia è compito della magistratura, anche se
assistiamo quotidianamente a reciproche e più o meno marcate accuse
di ingerenza. Secondo lei queste invasioni di campo esistono? E il
loro eventuale manifestarsi, rappresenta un rischio reale per la
convivenza democratica?
R
– La
costituzione prevede che il parlamento faccia le leggi e la
magistratura le applichi. Le leggi prodotte dal parlamento sono
soggette alla firma del Capo dello Stato e al giudizio di
costituzionalità della Corte Costituzionale (per fortuna!). Non
credo ci siano state invasioni di campo da parte della magistratura,
che fa il suo mestiere; ci sono invece continui tentativi di fare
leggi che in qualche modo aggirino l’incostituzionalità, per
salvaguardare il premier dai suoi processi, per bazzecole come il
falso in bilancio e la corruzione di testimoni. Se avesse un minimo
di pudore si sarebbe già dimesso.